Le iscrizioni chiudono il 26 maggio. I posti sono limitati a 25 giornalisti. Questo esclusivo viaggio stampa offre uno sguardo dall’interno al funzionamento della Commissione europea, con un momento clou: un incontro esclusivo con il Commissario Christophe Hansen, che presenterà la nuova Visione dell’UE per l’agricoltura e l’alimentazione. Il programma include anche briefing con esperti su temi chiave come il Regolamento UE sulla deforestazione, gli sviluppi commerciali e l’agricoltura rigenerativa. Grazie a sessioni interattive, visite in loco e opportunità di networking, questo tour sarà particolarmente interessante per i giornalisti che desiderano approfondire la propria conoscenza delle istituzioni dell’UE e della politica agricola. Sarà inoltre particolarmente stimolante per i giornalisti giovani e agli inizi della carriera desiderosi di costruire le proprie reti e affinare la propria attività di informazione sugli affari europei.
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Date: 4-6 giugno 2025
Quota di partecipazione: 300 € a persona • Cosa è incluso: due pernottamenti, tutti i pasti, trasporto via terra a Bruxelles • Non incluso: spese di viaggio per il Belgio • Scadenza per la presentazione delle domande: 26 maggio 2025 • Link di registrazione: https://forms.gle/5jsnmEr9TiLWMzVA6
Sarà la prima assoluta del nuovo progetto sperimentale sull’acqua dei “Marlene Kuntz” a significare la “cifra” raggiunta dalla Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione, la cui edizione 2025 (“Il cerchio dell’acqua”) si aprirà sabato 17 Maggio 2025; in tale data, dalle ore 22:00, la musica dello storico gruppo piemontese di rock alternativo riecheggerà nell’Ecomuseo “Terre d’acqua fra Oglio e Po” a San Matteo delle Chiaviche, nel Mantovano, per iniziativa del Consorzio di bonifica Navarolo che, il giorno dopo, aprirà al pubblico anche il locale Centro di documentazione all’ex centrale termoelettrica.
“La necessità di promuovere una nuova cultura dell’acqua passa anche attraverso l’utilizzo di linguaggi contemporanei e la musica è certamente uno dei più potenti – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), promotrice della Settimana, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso proposte perlopiù informali – Come sempre, noi cerchiamo di fare la nostra parte in sintonia con il tempo, che viviamo.”
La musica sarà presente anche a Stellata di Bondeno, nel Ferrarese, dove le note della swing band “Una Lira in Tre”, accompagneranno le visite guidate all’impianto Pilastresi nel pomeriggio di domenica 18 Maggio. Altre protagoniste del primo weekend della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione saranno le attività all’aria aperta. Sabato 17 Maggio, il Consorzio di bonifica A Sud di Anagni, nel Viterbese, proporrà la Corsa dell’Acqua, mentre a Scandicci, in provincia di Firenze, il Consorzio di bonifica Medio Valdarno organizzerà una passeggiata alla scoperta di opere idrauliche vecchie e nuove dalle colline alla piana di Badia. A Terni, il Consorzio di bonifica Tevere Nera riproporrà l’atteso “rafting” su un tratto urbano di fiume, mentre per iniziativa del Consorzio di bonifica Veneto Orientale si terranno, nel Veneziano, il ciclotour della Bonifica a Caorle e la Camminata di nordic walking ad Eraclea; nel Casertano, invece, il Consorzio di bonifica Volturno organizzerà una biciclettata alla scoperta dei luoghi, dove nascerà il Parco dei Regi Lagni, Giardino d’Europa.
Quantomai originale è l’appuntamento proposto alla presa S.Pietro di Vignola, nel Modenese: l’aperiYoga al giardino del Dogarolo con lezione di Hatha yoga flow, accompagnata da sottofondo musicale e visita allo storico impianto idraulico. Domenica prossima, invece, a Quingentole, nel Mantovano, le visite guidate all’impianto idraulico Sabbioncello del Consorzio di bonifica Burana saranno accompagnate da passeggiate a cavallo, mentre a Nove, nel Vicentino, si terrà la 48° Marcia del Cuco, a cura del Consorzio di bonifica Brenta ed a Motta di Livenza, nel Trevigiano, si svolgerà la pedalata per famiglie “Bicinatura 2025”. Anche quest’anno “cuore” del weekend saranno le visite alle centrali idrauliche (da citare, fra le tante, l’apertura straordinaria degli impianti idrovori dell’unico Consorzio di bonifica in Liguria: il “Canale Lunense” di Sarzana, in provincia di La Spezia), arricchite quest’anno dalla possibilità di conoscere i centri di ricerca “Acqua Campus” del Consorzio C.E.R.- Canale Emiliano Romagnolo a Budrio, nel Bolognese e “CeSPII” del Consorzio L.E.B. – Lessinio Euganeo Berico a Cologna Veneta, nel Veronese. Infine, accanto a convegni e mostre, da lunedì 19 Maggio torneranno protagoniste assolute le scuole (dalle primarie alle università) con centinaia di studenti, che parteciperanno a workshops, visiteranno impianti idraulici, vivranno i momenti conclusivi di percorsi e concorsi didattici, sviluppati durante l’anno scolastico.
“Se al Macfrut di Rimini volevamo testimoniare l’innovazione, che permea l’attività dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, ora vogliamo dimostrarei molteplici interessi, che ricadono sulla risorsa acqua. Confinarne i problemi gestionali e di approvvigionamento ad una questione meramente di gestione della risorsa è una pericolosa miopia, che rischia di penalizzare le diverse sfaccettature di un territorio, che invece riteniamo debba tornare ad essere centro del nostro modello di sviluppo” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.
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Cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori della XXXIII edizione del Concorso Nazionale Ercole Olivario 2025, dedicato alle eccellenze olearie italiane. UNARGA tra i media partners.
In vista della cerimonia di premiazione, lunedì 19 maggio alle ore 17:00, presso il Convento di San Francesco del Monte “Casa Monteripido” di Perugia (Via Monteripido, 8) si terrà la proclamazione e premiazione dei produttori vincitori de “La Goccia d’Ercole” 2025 sezione a latere del concorso nazionale dedicata alle piccole produzioni olearie.
Le redazioni sono invitate a partecipare
Per conferme di partecipazione: Michela Federici – Giornalista
Responsabile Ufficio Stampa ADD Comunicazione ed Eventi
Tel. + 39 328 0079662 press.addcomunicazione@gmail.com
Foto di gruppo degli studenti premiati con i diplomi
Il 12 maggio 2025, presso l’Oratorio di San Filippo Neri a Bologna, si è svolta la presentazione finale delle “Attività formative e di orientamento per lo sviluppo socio-economico dell’ Appennino”, il progetto di studio professionalizzante per le classi di quarta e quinta liceo dell’Istituto di Istruzione Superiore “Arrigo Serpieri” di Bologna e dell’Istituto Professionale di Agraria ad esso collegato “Benito Ferrarini” di Sasso Marconi (BO), promosso dall’Accademia Nazionale di Agricoltura con il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la collaborazione del Corpo Forestale dei Carabinieri Emilia-Romagna. Alla presentazione sono intervenuti, in rappresentanza delle istituzioni coinvolte, il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, Luigi Stefanini, Presidente Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, il Ten. Col. Francesca Becchetti, Comando Regione Carabinieri Forestali Emilia-Romagna e il Dott. Giuseppe Di Girolamo, Referente dei progetti Istituto di Istruzione Superiore Arrigo Serpieri. Le conclusioni sono state affidate a un rappresentante del Ministero dellIstruzione e del Merito e al Presidente di UNARGA Roberto Zalambani che ha sottolineato l’ importanza della formazione professionale scegliendo tra i media quelli piu’ affidabili.
“L’abbandono dei boschi e dei pascoli, la mancanza della mano dell’uomo per la costante cura dell’ambiente ha, nel tempo, determinato un generalizzato e inesorabile degrado dei luoghi con conseguenti ripercussioni negative durante le emergenze climatiche, come di recente si è dimostrato in Emilia-Romagna e in Toscana. Da più parti si afferma – ha detto il Prof. Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura – la volontà di invertire questo degrado, ma in primis bisogna impegnarsi sulla formazione dei giovani, dotandoli della preparazione necessaria e della volontà di spendere la loro attività in questi territori. L’Accademia è da tempo impegnata su progetti che hanno come finalità la rivitalizzazione dell’Appennino e la riscoperta delle belle e importanti realtà che include e continuerà a farlo con impegno.”
Da sx il Ten. Col Francesca Becchetti, il Dott. Pierluigi Stefanini, il Prof. Giuseppe Di Girolamo, il Prof. Giorgio Cantelli Fort
“In linea con l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 ‘Città e comunità sostenibili’, la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha attivato il Programma ASPIRA – Ambiente, Sostenibilità, Partecipazione, Interconnessioni, Reti, Appennini, dedicato allo sviluppo sociale ed economico degli Appennini e delle Aree Interne – ha spiegato Pierluigi Stefanini, Presidente Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Si tratta di una serie di azioni coordinate, co-progettate e co-gestite che vedono la Fondazione protagonista nel loro coordinamento, in un sistema di piena condivisione di intenti con tutti gli attori territoriali. In questo contesto, la Fondazione prevede anche la possibilità di sostenere progetti specifici poi realizzati da enti terzi, come nel caso del progetto presentato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura”. Il progetto, per l’anno scolastico 2024-2025, ha attivato sette nuovi corsi di studio, svolti da ottobre a dicembre 2024, ai quali hanno partecipato ben 160 studenti, per un totale di 170 ore di lezione, sia in laboratorio che sul campo. Le attività formative sono state concordate con i dirigenti scolastici, i docenti e i tutor di riferimento grazie alla preziosa disponibilità di accademici dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, ufficiali dei Carabinieri Forestali Emilia-Romagna, nonché esperti di associazioni culturali del territorio. Figure, che insieme a quelle di docente orientatore, sono state riconosciute ufficialmente nelle linee guida per l’orientamento da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Agli studenti di ogni corso è stata consegnata una documentazione didattica composta da riviste, dispense, schede e immagini relative al corso da frequentare e, al termine di ogni corso, gli stessi hanno redatto un reportage attestante le nozioni acquisite durante le lezioni frontali e le attività svolte in campo o in laboratorio. Infine, è stata espletata una verifica sul conseguimento dell’obiettivo didattico e sul grado di soddisfazione, riproponendo lo stesso questionario fatto compilare all’inizio del corso.
Il focus: scegliere di lavorare in montagna per salvare il territorio e le comunità locali
Le “Attività formative e di orientamento per lo sviluppo socio-economico dell’Appennino” hanno avuto come proposito quello di accompagnare gli studenti che si stanno avviando alla conclusione del percorso scolastico, al fine di aiutarli a operare una scelta professionale consapevole, nell’ottica di un futuro lavorativo che possa riflettersi positivamente sullo sviluppo delle comunità locali e dell’Appennino bolognese.
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Il giornalismo nel settore dell’agroalimentare è stato al centro, ieri, di un incontro alla Camera di Commercio di Genova. Hanno partecipato il segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti Matteo Dell’Antico, il presidente dell’Ordine Ligure dei Giornalisti Tommaso Fregatti, il presidente UNARGA Roberto Zalambani, la consigliera nazionale UNARGA-Liguria Hira Grossi e il consigliere UNARGA-Lombardia Fabio Benati. Per la Camera di Commercio è intervenuta la collega Anna Galleano.
Nei due giorni di visite a Genova, ospite della Camera di Commercio di Genova, Zalambani ha potuto visitare il mercato di Campagna Amica e incontrare la Presidente nazionale di Coldiretti Pesca, la rete delle botteghe storiche e i luoghi di Genova gourmet e infine le eccellenze regionali nell’ambito di Slow Fish, dalla Liguria alla Puglia, dalla Calabria alla Sardegna.
Il 9 maggio 2025 Zalambani ha visitato Slow Fish insieme al responsabile stampa Valter Musso e alla consigliera Nazionale UNARGA Hira Grossi soffermandosi in numerosi padiglioni. “Il pescatore deve integrare, e molti lo stanno già facendo, la sua attività primaria con altri progetti che lo trasformino in un guardiano del mare” queste le parole di Gaetano Urzì storico pescatoree portavoce Presidio Slow Food della masculina da magghia nel Golfo di Catania, sono la sintesi perfetta di Slow Fish 2025, la manifestazione di Slow Food Italia dedicata agli ecosistemi acquatici e costieri che saluta oggi il Porto Antico di Genova festeggiando i venti anni dalla prima edizione. “La pesca attuale non garantisce più un reddito sostenibile, e questa situazione colpisce sia la grande pesca a strascico che vive di sovvenzioni sia quella artigianale – concorda Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia, tirando le somme di Slow Fish 2025 -. Il mestiere del pescatore deve essere diversificato, riconoscendogli anche il ruolo di tutela della biodiversità e di custodia degli ecosistemi”. Ripensare a questo antico mestiere e cambiare le politiche che lo stanno governando: due fattori affiorati con prepotenza in questi giorni a Genova. «Fondamentale rendersi conto – prosegue Serena Milano – che tutto è connesso: dobbiamo pensare al mare a 360°, la politica deve agire come un unico sistema che tenga legati il mare, le coste e la terraferma». Tra le fonti integrative di reddito, stanno emergendo sistemi ibridi come pescaturismo, allevamento di ostriche o mitili, vendita diretta del pescato, integrazione con attività turistiche a partire dalla ristorazione. Altre ancora guardano alla prima fascia costiera, dove l’attività del contadino e del pescatore si intersecano per valorizzare il territorio e i suoi prodotti. “Per far questo – continua Serena Milano – serve una politica più attenta, in grado di programmare, che da una parte agevoli chi vuole fare il pescatore e dall’altra lavori per il ripristino e la conservazione dell’ecosistema marino.”
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Il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani riceve il titolo di Accademico Corrispondente
Nella prestigiosa cornice della sala Stabat Mater del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna si è tenuta il 14 aprile 2025 la cerimonia di apertura del 218° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, aperta dal conferimento del Titolo di Accademico Onorario, di Accademico Corrispondente, di Accademico Sostenitore e dei Diplomi ai vincitori dei Premi Filippo Re e Giuseppe Loizzo.
La parte più significativa della manifestazione, alla presenza di numerose e prestigiose autorità civili, militari e accademiche, è iniziata con la consegna della “Targa d’Onore” dell’Accademia al Gen. C. Andrea Rispoli, oggi a capo dell’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria del Ministero della Difesa, e già Comandante delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri. Il conferimento ha ripristinando una antica tradizione accademica con l’intenzione di celebrare la stretta collaborazione, in atto dal 2017 con la firma del primo Protocollo d’intesa tra le parti poi rinnovato nel tempo, tra Accademia e Arma dei Carabinieri per la tutela del settore agroalimentare e della salute. Infatti, viste le numerose attività culturali, formative e ambientali che, in questi anni, hanno caratterizzato tale fattiva collaborazione, l’Accademia ha voluto così ringraziare il Gen. CA. Andrea Rispoli per la sensibilità e l’attenzione alla cultura della montagna, della conoscenza del territorio e dell’ambiente mostrata in questi anni. Successivamente la Relazione del Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura, ha toccato i temi della politica agricola europea e le sfide che attendono l’agroalimentare nazionale. Infine, il Dott. Massimiliano Giansanti, Presidente di COPA (Comitato delle organizzazioni agricole europee) ha inaugurato l’Anno Accademico con la Prolusione “Agricoltura, sicurezza e libertà: nuove prospettive per l’Europa”. La cerimonia si è conclusa con la consegna dell’Albero di Falcone” all’Accademia Nazionale di Agricoltura da parte del Col. Aldo Terzi, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna.
Il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani con il Presidente del Copa Massimiliano Giansanti e con il Presidente di Coprob Luigi Maccaferri, nominato Accademico Sostenitore
Massimiliano Giansanti ha puntato l’attenzione sull’agricoltura che non può essere vista soltanto non come un’attività produttiva: è infrastruttura strategica, presidio territoriale e fondamento della nostra libertà. In un’epoca così segnata da crisi geopolitiche, cambiamenti climatici e tensioni commerciali globali, la capacità di garantire cibo sicuro, sostenibile e accessibile rappresenta una nuova frontiera della sicurezza e della democrazia. La cerimonia si è conclusa con la consegna dell’”Albero di Falcone” all’Accademia Nazionale di Agricoltura da parte del Col. Aldo Terzi, Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna. Al momento della consegna il Comandante ha colto l’occasione per sottolineare come l’Albero di Falcone, che rappresenta l’unione tra e Istituzioni e la legalità ambientale, sia il giusto riconoscimento al valore delle attività che l’Accademia porta avanti nel solco di una tradizione centenaria che affonda le radici nel passato ma che volge lo sguardo all’innovazione, all’educazione ambientale e alla formazione delle giovani generazioni.
Il conferimento della nomina a Accademico Corrispondente è avvenuto anche per il Presidente di UNARGA Roberto Zalambani che, dopo aver ringraziato del prestigioso attestato, ha sottolineato come la collaborazione tra autorità civili e militari, mondo accademico, mondo della produzione e giornalisti specializzati sia necessaria per far riconoscere il ruolo fondamentale che riveste l’agricoltura per il futuro del nostro Paese.
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Emilio Bonavita al microfono. Alla sua sinistra Alberto Bortolotti, Matteo Selleri, Lorena Giovagnoli e Matilde Ghezzi ( foto di Gabriella Casali )
di Franco Cavalli
Il Pulitzer di San Marino. Un’affermazione decisamente un po’ azzardata, ma che ha avuto il merito, oltre a sollevare un po’ di ilarità generale, di stuzzicare l’ambizione che gli organizzatori fin da subito hanno voluto imprimere alla prima edizione del premio giornalistico “Alberto Rino Chezzi per la libera e corretta informazione“, la cui cerimonia si è tenuta lo scorso 12 aprile a San Marino.
È così – con una battuta pronunciata anche con uno spirito di buon auspicio – che si è aperta la cerimonia di premiazione del concorso giornalistico intitolato all’ex presidente dell’Unione Sammarinese Giornalisti e Fotoreporter (USGi), associazione facente parte dell’IFJ e dell’EFJ, che proprio nel corso del 2025 celebrerà anche i 20 anni dalla fondazione. Fin dalla sua ideazione il Premio è stato accompagnato dall’ UNARGA e dalle ARGA di San Marino, del Piemonte e dell’ Emilia-Romagna. Alla cerimonia di consegna la nostra Unione era rappresentata dal Presidente Roberto Zalambani, dal Presidente dei Revisori dei Conti Emilio Bonavita e dal Consigliere nazionale nonchè Presidente dell’ ARGA di Piemonte e Valle d’ Aosta Fiorenzo Cincotti che hanno sottolineato come la stampa locale e quella specializzata rappresentino baluardi per un’ informazione corretta e vicina ai bisogni della gente. Scomparso prematuramente mentre ricopriva l’incarico di presidente USGi, Alberto Rino Chezzi ha sicuramente lasciato un segno profondo nel mondo dell’informazione sammarinese, come l’ha ricordato il 9 aprile il Segretario di Stato per l’Informazione, durante l’Udienza Pubblica davanti ai Capi di Stato di San Marino, i Capitani Reggenti, concessa proprio per presentare la prima edizione del concorso. A scandire le varie fasi della cerimonia di premiazione, con la commossa partecipazione della moglie Lorena e della figlia Matilde, la conduzione del giornalista Alberto Bortolotti, figura di spicco del giornalismo sportivo, che ha saputo mettere in luce come il vero potere della stampa non risieda nei titoli sensazionalistici ma nella paziente ricerca della verità, spesso nascosta tra le pieghe della complessità contemporanea. Un riconoscimento, quello attribuito dal premio “Alberto Rino Chezzi” non solo “onorifico”, ma anche concreto, in quanto ai vincitori di ogni sezione (quella italiana e quella sammarinese) è stato consegnato un assegno di mille euro ciascuno.
I protagonisti del Premio Ghezzi in una foto di gruppo al termine della cerimonia
La vittoria, per la sezione sammarinese, l’ha conseguita Beatrice Casali, conquistando la giuria con “L’equivoco sulla Bandiera di San Marino” (articolo pubblicato sulla testata giornalistica “L’informazione di San Marino”), un esempio di come anche le storie apparentemente minori possano rivelare verità significative quando trattate con rigore e passione. Sul versante italiano, Michela Iaccarino ha ottenuto il premio per il suo reportage “In Kazakistan non abbiamo futuro – I giovani russi adesso tornano a casa” (pubblicato su “Il Domani”), dimostrando come il giornalismo di qualità possa illuminare realtà geopolitiche complesse, dando voce a chi raramente la trova nei grandi media. I rappresentanti della giuria hanno evidenziato la difficoltà per la scelta degli articoli migliori, tra gli 80 elaborati giunti da San Marino e da 15 regioni italiane, in quanto tutti i partecipanti hanno presentato pubblicazioni di ottima qualità, tanto che la ricchezza dei testi ha convinto i giurati ad assegnare anche due menzioni d’onore. Ad Antonio Fabbri de “L’informazione di San Marino”, per i suoi articoli sul paradossale caso giudiziario che lo ha visto imputato insieme al suo direttore per aver pubblicato documenti erroneamente classificati come segreti, ma in realtà oggetto di sentenza. Un caso considerato emblematico e al tempo stesso un tipico tentativo di limitare la libertà di stampa, che dopo 4 anni di processo si è concluso con il completo proscioglimento da ogni accusa perché “il fatto non sussiste”. Per la sezione italiana, Oscar Maresca, ha ricevuto la menzione per “Il gioiello della Fiorentina che giocava scalzo” (La Gazzetta dello Sport), dimostrando come anche nel giornalismo sportivo si possano trovare storie di profondo valore umano e sociale.
Il presidente dell’USGi, Matteo Selleri, ha sottolineato con soddisfazione il successo dell’iniziativa, evidenziando l’importante sostegno ricevuto dai tanti colleghi giornalisti e dai patrocinatori: la Consulta per l’informazione della Repubblica di San Marino e gli Ordini Regionali dei Giornalisti dell’Emilia Romagna e del Piemonte, e il Master in giornalismo dell’Università di Bologna. Il presidente USGi ha anche evidenziato come, in un panorama mediatico sempre più frammentato, dove la velocità spesso prevale sull’accuratezza, questo premio riaffermi il valore imprescindibiledel giornalismo etico.
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Foto di gruppo dopo la premiazione della precedente edizione
EIT Food, l’iniziativa europea leader nell’innovazione alimentare, ha aperto le candidature per l’edizione 2025 di Empowering Women in Agrifood (EWA). Questo programma è rivolto a imprenditrici che desiderano sviluppare attività sostenibili e innovative nel settore agroalimentare. Media partner UNARGA.
Giunto alla sua sesta edizione in Italia, il programma EWA sarà implementato in 13 paesi europei: Albania, Estonia, Macedonia del Nord, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Ucraina, Spagna, Turchia, Italia, Portogallo e Grecia. Un totale di 130 donne – 10 per paese – saranno selezionate per partecipare a un programma di incubazione di sei mesi che si svolgerà da luglio a dicembre 2025. Le partecipanti beneficeranno di formazione personalizzata, mentoring individuale e accesso a reti di esperti e potenziali investitori. Al termine del programma, due partecipanti per paese saranno premiate con riconoscimenti del valore di €10.000 e €5.000 rispettivamente, per supportare lo sviluppo delle loro imprese. Nonostante le donne rappresentino più della metà della popolazione dell’UE, continuano a essere sottorappresentate nell’imprenditoria, specialmente nelle aree rurali e nei sistemi agroalimentari. Secondo Eurostat, solo il 28% dei leader delle aziende agricole nell’UE sono donne, con tassi ancora più bassi in molti paesi dell’Europa centrale e orientale. Il programma EWA è stato creato per colmare questa lacuna, dando alle donne le competenze, gli strumenti e la fiducia necessari per guidare il cambiamento nel sistema alimentare. Dal suo lancio nel 2020, EWA ha supportato oltre 450 imprenditrici in 17 paesi, aiutandole a lanciare nuovi prodotti, ottenere investimenti e far crescere le loro imprese. Focalizzandosi sia sull’innovazione che sull’inclusione, EWA contribuisce a costruire un settore agroalimentare più resiliente, giusto e sostenibile in Europa.
Sara Roversi, Presidente del Future Food Institute, aggiunge: “Con la quarta edizione di Empowering Women in Agrifood (EWA), mettiamo al centro le donne che stanno guidando la rigenerazione del settore agroalimentare, portando innovazione, sostenibilità e un cambiamento positivo per il futuro.” Le candidature per EWA 2025 sono aperte fino al 25 maggio 2025. Il programma è gratuito e accoglie imprenditrici in fase iniziale che abbiano già avviato un’impresa o abbiano un’idea concreta che desiderano sviluppare. Per partecipare è necessario identificarsi nel genere femminile, essere residenti in Italia e avere un progetto nel settore dell’agrifood che sia allineato alle tre missioni di EIT Food; si può trattare di un’idea imprenditoriale solida o di una società già costituita da massimo 3 anni e che abbia ricevuto meno di 60.000€ da fondi pubblici e/o privati. Le candidature possono essere presentate fino al 25 maggio 2025 gratuitamente sulla piattaforma di F6s registrandosi e seguendo le indicazioni di questo link https://eitfoodsouth.typeform.com/to/qbLkZsFo.
Informazioni su EIT Food
EIT Food è l’iniziativa leader in Europa per l’innovazione alimentare. Lavora per rendere il sistema alimentare più sostenibile, sano e affidabile. È una delle otto comunità di innovazione istituite dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un’organizzazione indipendente dall’UE creata nel 2008 per promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità. Il consorzio è composto da più di 100 enti, tra cui industrie chiave, aziende leader in questo settore, startup, centri di ricerca e università provenienti da 16 Stati membri dell’UE. La sede del sud Europa è situata in Spagna (a Madrid e Bilbao) e lavora con partner come: Acesur, AIA, Angulas Aguinaga, AZTI, Caviro, Consiglio Nazionale delle Ricerche, CSIC, AN Group, Granarolo, Hub Innovazione Trentino, Inalca, International Iberian Nanotechnology Laboratory (INL), Mondragon Corporation, PeakBridge, Strauss, Technion, UAM, UNITO, l’Università di Bologna e il Volcani Institute of Agricultural Research. Il programma viene implementato in Italia grazie al Future Food Institute, un ecosistema composto da più organizzazioni che condividono la stessa visione di migliorare il mondo attraverso il cibo: il fulcro è un’anima filantropica, la Fondazione Future Food Institute, impegnata in formazione, ricerca e advocacy, che viene affiancata da Società Benefit, le quali lavorano per rendere tangibile il cambiamento. Per l’Edizione 2024 hanno ricevuto i primi due premi: Ira Sulejmeni, di Clearchain, che ha proposto un sistema di tracciamento basato su blockchain per tracciare in modo sicuro i lotti e monitorarne la qualità durante le consegne, e Antonella Bellina, di Alma Serum, che ha proposto l’utilizzo di siero di latte da scarto a risorsa per produrre prodotti Cosmetici e Biomedicali.
Un progetto in grado di traghettare l’agricoltura tradizionale del comparto olivicolo in una coltura delle olive davvero proiettata nel futuro, un’olivicoltura 4.0 tra droni, sensori, IoT e nuove tecnologie.
È stato fatto oggi un altro passo in avanti verso l’olivicoltura di precisione, che segue la sperimentazione in corso sull’utilizzo dei droni per la difesa fitosanitaria. Questa volta parliamo di sensori e di intelligenza artificiale a servizio diretto dell’olivicoltore: permetteranno di raccogliere dati in modo automatico sulle condizioni di stress delle piante, sulla presenza di patogeni e parassiti e sulle interazioni tra questi e le variabili ambientali, ossia tutte quelle condizioni che devono essere conosciute, analizzate e poi governate attraverso decisioni consapevoli e mirate da parte dell’olivicoltore al fine di conservare – e anzi migliorare – il più possibile la capacità produttiva dell’oliveto e la qualità delle produzioni stesse.
La sperimentazione avviene presso l’oliveto dimostrativo del Consorzio di tutela dell’olio extra vergine di oliva Riviera Ligure a DOP a Lucinasco, in provincia di Imperia. Si tratta dello studio e della progettazione di un’architettura informatica per l’acquisizione, l’archiviazione dei dati e la loro analisi grazie all’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale mirati allo sviluppo di un sistema avanzato di supporto alle decisioni ad uso dell’olivicoltore, con relativa dimostrazione.
In pratica, il Consorzio di tutela dell’olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP sta creando, insieme ai partners, un vero e proprio “oliveto 4.0” grazie all’impiego di sensoristica di precisione dedicata al monitoraggio di parametri (del suolo e dell’ambiente in generale) potenzialmente responsabili dell’instaurarsi di condizioni favorevoli alla presenza e la diffusione di patogeni e parassiti, oltre a quelli che forniscono indicazioni precise sulla dotazione idrica delle piante. Verrà a tal fine sperimentato un sistema integrato di capannine meteo, sensori posizionati nel suolo e sulle piante, trappole “intelligenti” per la lotta alla mosca dell’olivo in grado di acquisire ed elaborare immagini del parassita, oltre a dissuasori ottico – acustici per gli animali selvatici.
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